Cosa è la ricostruzione cinematica di un incidente stradale?
Per poter risalire all’effettiva dinamica di un sinistro stradale è possibile effettuare la ricostruzione cinematica dell’incidente.
La cinematica è una branca della fisica meccanica e consiste nello studio del movimento dei corpi (il moto), indipendentemente dalle cause che lo hanno scatenato.
La ricostruzione cinematica consiste nell’analisi postuma, effettuata attraverso sopralluoghi sul luogo dell’incidente e con lo studio di verbali e rilevamenti fotografici delle Forze dell’Ordine sopraggiunte, delle dinamiche di un incidente stradale, con un accettabile margine di approssimazione, sotto il profilo della dinamica effettiva e delle relative responsabilità.
Il luogo dell’incidente, i verbali, le testimonianze ed i certificati medici
Effettuata da ingegneri, fisici e ricostruttori tecnici l’analisi del sinistro inizia con una prima fase di indagini.
Gli specialisti durante questa fase studieranno innanzitutto il luogo dell’incidente (per individuare eventuali tracce, segni ed abrasioni sull’asfalto e sull’ambiente circostante) ed i veicoli protagonisti, verificando i danni subiti dagli stessi e stabilendo il punto d’impatto.
Verranno nel frattempo esaminati tutti i verbali e i rilievi effettuati dalle autorità intervenute al momento dell’incidente.
Anche le testimonianze, rese ai verbalizzanti, delle persone presenti al momento dell’incidente, sono raccolte ed analizzate perché possono contenere aspetti interessanti per il ricostruttore della dinamica, in quanto possono fornire alcuni elementi necessari per la ricostruzione dell’evento (ad esempio la provenienza di uno dei veicoli coinvolti o altri indizi che l’esperto non potrebbe conoscere senza l’ausilio di una testimonianza).
Tuttavia il tecnico dovrà sempre valutare le testimonianze raccolte con spirito critico, in quanto le informazioni immagazzinate e recuperate dai testimoni, sono soggette a rielaborazioni tali da non risultare sempre esatte, nonostante la buona fede con cui sono state rese.
Negli ultimi anni inoltre sono entrate nel mercato assicurativo le famose scatole nere. Tali accelerometri e registratori di dati, se presenti nell’autovettura, aiuteranno il perito a stabilire la variazione di velocità dei veicoli protagonisti dell’incidente.
Infine, in caso di incidenti stradali con danni fisici alle persone, anche i referti medici e le perizie del medico legale andranno necessariamente raccolti e studiati per confermare o disattendere la ricostruzione cinematica della dinamica dell’incidente.
Elementi di biomeccanica ed anatomia del corpo umano sono indispensabili per la ricostruzione e lo studio degli effetti e delle lesioni che un incidente può comportare ai protagonisti coinvolti.
Come funziona e a cosa serve la ricostruzione della dinamica di un sinistro stradale?
Attraverso lo studio e l’analisi dell’ubicazione, della forma e dell’entità dei danni riportati dai veicoli coinvolti, gli esperti individueranno il punto d’impatto che ha causato l’incidente stradale.
Nella classificazione e studio dei dati, sarà elemento valutativo anche il tempo psicotecnico di reazione avuto dai conducenti, ovvero il tempo che passa dalla percezione di un pericolo e l’effettiva reazione per evitarlo.
Questo periodo, che mediamente si aggira intorno al secondo, può aumentare sensibilmente in caso di assunzione di alcol, sostanze stupefacenti e psicofarmaci.
Con l’utilizzo delle più moderne metodologie scientifiche, matematiche ed ingegneristiche, saranno inserite tutte le informazioni raccolte all’interno di un modello matematico, per ottenere le entità delle grandezze fisiche intervenute (ad esempio la velocità) nel sinistro stradale.
Attraverso l’uso di diversi software di simulazione sarà poi analizzata la collisione tra i veicoli, per ottenere la ricostruzione dinamica dell’incidente con un minor margine di discrezionalità e quindi maggior precisione.
Con la ricostruzione cinematica è quindi possibile comprendere e determinare le condotte assunte dai conducenti dei veicoli coinvolti e individuare se l’incidente sia stato causato da violazioni del Codice della Strada, e se una guida corretta avrebbe potuto limitare i danni del sinistro o addirittura evitarli (si stima che il fattore umano sia, nel 90% dei casi, la ragione principale degli incidenti di elevata gravità).
Attraverso lo studio dei dati raccolti si può giungere anche alla conclusione che l’incidente sia dovuto ad un concorso di colpa dei conducenti; la ricostruzione cinematica può aiutarci, in questo caso, a stabilire le diverse percentuali di responsabilità dei veicoli coinvolti.
La ricostruzione cinematica nella fase stragiudiziale, civile e penale
Nei procedimenti civili, la ricostruzione della dinamica dell’incidente, attraverso una ricostruzione cinematica, può essere richiesta dall’organo giudiziario per garantire un equo risarcimento dei danni in base ad una precisa ripartizione delle responsabilità dei soggetti coinvolti nell’incidente.
La ricostruzione può essere molto utile anche se si vuole evitare l’azione in giudizio, in quanto può rafforzare decisamente la propria posizione, anche durante la fase e la trattazione stragiudiziale con ad esempio la compagnia assicurativa.
Nei procedimenti penali, nei casi di omicidio e lesioni stradali, la perizia sulla dinamica dell’incidente è disposta dal giudice.
L’articolo 220 del codice penale la considera un mezzo di prova quando sono necessarie competenze tecniche e scientifiche per risolvere indagini o acquisire valutazioni sull’evento.
La ricostruzione dell’incidente rappresenta in molti casi, l’unico elemento in grado di individuare o escludere le responsabilità a carico del soggetto imputato.
Nei casi penali, ricordiamo, anche una minima responsabilità ravvisata nelle cause di un fatto colposo, è sufficiente per emettere una sentenza di condanna.
Al giudice spetta comunque l’ultima valutazione sui dati presentati e può discostarsi dalla loro conclusione purché dia una giusta ed adeguata motivazione nella sua decisione.